A Court of Wings and Ruin di Sarah J. Maas (Recensione)

A Court of Wings and Ruin di Sarah J. Maas è il terzo libro della magnifica serie iniziata con A Court of Thorns and Roses e che ha fatto innamorare lettori di tutto il mondo. Questi sono libri che consiglio a chiunque conosca l’inglese e abbia una passione, anche piccola, per i fantasy. La storia raccontata dalla Maas è in assoluto tra le mie preferite e spero che arrivi presto anche in Italia così da farla conoscere anche a chi non legge in lingua. Amore, guerra, sacrificio e coraggio sono solo alcune delle infinite parole che posso usare per descrivere questa serie. Il secondo libro resta il mio preferito della prima trilogia con protagonista Feyre, l’ultimo però è un finale da fuochi d’artificio pieno di colpi di scena e colpi al cuore.

Voto: 🌟🌟🌟🌟🌟

A Court of Thorns and Roses (#1): recensione

A Court of Mist and Fury (#2): recensione

 

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Trama in inglese

A nightmare, I’d told Tamlin. I was the nightmare.

Feyre has returned to the Spring Court, determined to gather information on Tamlin’s maneuverings and the invading king threatening to bring Prythian to its knees. But to do so she must play a deadly game of deceit—and one slip may spell doom not only for Feyre, but for her world as well. As war bears down upon them all, Feyre must decide who to trust amongst the dazzling and lethal High Lords—and hunt for allies in unexpected places.

 

Recensione

Quando ho scoperto che ACOWAR sarebbe stato l’ultimo libro della serie ho avuto un momento di sconforto. Avevo seguito l’annuncio che da trilogia era diventata una seire di sette libri, ma non mi aspettavo che la storia di Feyre e Rhysand si concludesse con il terzo libro, soprattutto dopo avermi conquistato così nel profondo.

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Sarah J. Maas scrive divinamente ed è in grado di farti innamorare di un personaggio con poche righe e fartelo odiare con una parola. La prima parte del viaggio attraverso il mondo da lei costruito si è conclusa e sono soddisfatta, anche se distrutta, per come si sono svolti gli eventi.
Ritroviamo Feyre in questo libro alla Corte di Primavera. Dopo il tradimento di Tamlin, il suo unico obbiettivo è fargliela pagare e minare il suo potere dall’interno. La stupidità e l’ossessione di Tamlin, così come i piani e le indagini di Feyre fanno da padroni alle prime 100 pagine. Ritornare dove tutto è cominciato devo ammettere che è stato strano. Il fascino e il conforto di quel palazzo che mi aveva conquistato nel primo libro, mi è sembrato ostentazione e falsità in quest’ultimo. Vedere tutto con occhi nuovi ed una maggiore consapevolezza ha permesso a Feyre, e anche a me lettrice, di costruire sulle fondamenta delle bugie e della paura che offuscavano il giudizio. Il modo in cui la protagonista gestisce la situazione è straordinario e quello che all’inizio ci viene presentato come un piccolo dettaglio, si sviluppa legandosi e intrecciandosi alla trama fino ad arrivare al finale mozzafiato.

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I personaggi della Maas sono così completi e ben caratterizzati da sembrare reali e da prendere forma fuori dalla pagina.
La crescita della protagonista poi è notevole e mi ha reso fiera di lei. Il modo in cui riflette e matura dal primo libro, imparando a perdonarsi e iniziando ad amare chi è diventata tanto quanto chi è stata, è davvero d’ispirazione. Tutti i personaggi nel libro, esattamente come Feyre, non sono perfetti, hanno i propri demoni da esorcizzare e le proprie battaglie da combattere, ma sono in grado di imparare dagli errori, crescere, soffrire e trarre forza dal proprio dolore, aiutarsi a vicenda e sacrificarsi gli uni per gli altri.
Ciascuno trova il suo modo per andare avanti e resistere anche quando sembra tutto perduto, senza perdere la speranza o dimenticare il passato, ma traendo forza da esso.

Il rapporto tra Feyre e Rhys poi meriterebbe pagine e pagine di analisi e apprezzamenti. I due si rispettano e amano infinitamente, come coppia li vediamo interagire in modo nuovo e essere l’uno per l’altro la roccia a cui appoggiarsi, la spalla su cui piangere, l’abbraccio che conforta, il bacio che fa dimenticare.
Rhysand è stupendo, eroico e fedele a sé stesso. Pronto a sacrificarsi di nuovo per le persone che ama, sarà ancora una volta un personaggio da scoprire e del quale innamorarsi perdutamente.
Le scene hot tra lui e Feyre sono tante, forse a volte possono sembrare eccessive, ma bisogna tenere presente ciò che nel seocndo libro si rivela sul “mating bond”. È difficile stare separati all’inizio e, anche se ci sono guerre, tragedie e drammi, il conforto che trovano i due compagni stando insieme è qualcosa di trascendente.

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Ci sono così tante cose che ho amato, scene che mi hanno sorpreso e commosso, fatto infuriare e anche annoiato. Non credo che una sola recensione possa contenere tutti i miei pensieri perché questo libro conta ben settecento pagine che sommate a quelle dei precedenti romanzi superano le due mila. Ci vorrebbero altre due mila pagine scritte di mio pugno per esprimere tutto ciò che ho provato.
Per quanto riguarda le critiche e i problemi legati al libro, ho cercato di ignorarli il più possibile per essete obbiettiva, riconosco però che alcune cose potrebbero essere interpretate in modi diversi a seconda della sensibilità del lettore, ma secondo me è importante tenere a mente che la scrittrice non è perfetta ed è impossibile prevedere tutte le reazioni che i lettori potrebbero avere. Quando si cerca di correggere una parte, si dimentica di cambiarne un’altra o non vi si presta abbastanza attenzione. La storia deve essere letta per quello che è e, se risulta così offensiva da far arrabbiare, consiglio di chiudere il libro, fare una pausa e non inziare subito a polemizzare.
Spero che i prossimi romanzi avranno come protagonisti alcuni dei miei personaggi preferiti, non rivelo nulla di più per non spoilerare chi sopravvive nella storia.

Una serie di GIF con le mie reazioni durante la lettura:

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Buona lettura!
• Caty •


6 risposte a "A Court of Wings and Ruin di Sarah J. Maas (Recensione)"

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